Marciapiedi stanchi La pioggia spazzerà La polvere e i ricordi Bagnati di città… Passi frettolosi D’un avido via vai… Chi trascina il tempo, Clienti attesi… E’ la vita Che Passando sporca un po’ le dita… Lungo i marciapiedi Il vento porta via L’ultima occasione O la tua prima compagnia… Lì Bambino imparerai A camminare, Scopri il sesso dietro un muro O sulle scale… E’ peccato o lo confondi, Se sia giusto amare o no Ti domandi… E’ li La vera scuola che Poi ti segna Sulla pelle quello che Non s’insegna… La palestra della vita Sta inventando i giorni tuoi!…Una sfida! Vecchi marciapiedi Malati di realtà, Poliziotti e preti Tra i fiori e oscenità… Occhi aperti Su melma e cieli prima mai scoperti… Non scandalizzarti dei marciapiedi… Lì sta il mondo, che non sai, che non vedi… Marciapiedi screditati Per vergogna o vanità dimenticati! No, non ridere dei miei marciapiedi! Lì, ero un uomo, quello a cui tu non credi Ma se cammini, se vai avanti È perché i marciapiedi Sono tanti…
STRAORDINARIO BRANO DI RENATO ZERO ( QUELLO VERO ), spero che mia figlia abbia la possibilità di vivere e capire la vita dei marciapiedi ( non fraintendete ), io ci sono stato, anzi nato..., quello che sono è iniziato li, immagini che non andranno più via e invece di sbiadirsi riaffiorano come per ricordarti chi sei e da dove vieni, i miei marciapiedi di periferia non mi hanno mai dato il vuoto ne fatto sentire solo,nulla è casuale.
Anche io caro amico vengo dai marciapiedi di periferia, Milano zona Lorenteggio; li ricordo con molto affetto, sono la mia infanzia, ma sono contento di non averci passato l'adolescenza, lì alcuni miei ex compagni di gioco e di scuola sono già morti da parecchio tempo.
RispondiEliminaHo visto ieri sera Renatino su Rai Uno che cantava con i bambini. Fa' sempre emozionare e ieri sera con quei bambini ancora di piu'.
RispondiEliminaquanto volevi per la marchetta?... dai, scherzo, non ti incazzare. io sono nato sul marciapiede di periferia e sono andato a vivere sull'ultramarciapiede sudamericano! luciano er califfo.
RispondiEliminafurio : io abitavo a beinasco ( to ), molto vicino a mirafiori sud, per fortuna ero un cagasotto ed evitavo, quelli che a mio avviso erano i " cattivi ", con tutto rispetto però quando sentivo che erano di via artom ( quella di 20 aa fà, forse la peggior via di torino per anni ) o delle gescal, mi veniva la pelle d'oca.paradossalmente poi tutti quelli che ho conosciuto di quella zona sono state persone bellissime. ora è una zona completamente riqualificata col bellissimo parco colonnetti dove si allena andrea ( correre..)
RispondiEliminaeppure per certi versi chi ha vissuto li ne è uscito con le palle quadrate
ezio : onestamente il renatone di adesso non mi ispira come quello sofferente e scavato degli anni 70-80, però lo ascolto ancora con piacere.
RispondiEliminaer califfo : no...ero io che pagavo !! dicevo che mi compravo lo stick ed invece pagavo lo sticchio...
RispondiEliminasenza essere patetico ed eccessivamente nostalgico, ma oggi i bambini ed ancora di più i ragazzini sono lontani anni luce da come come giocavamo noi su quei marciapiedi. forse in brasile però credo sia ancora così
senza troppi panegirici, credo che tua figlia sia un bel pezzo avanti con un padre così ispirato.....
RispondiEliminaOgni tanto scivolo anch'io con la mente nel cassetto dei ricordi e nella melanconia. Poi, sarà una banalità, però mi torna in mente che i miei occhi, guarda caso, sono entrambi sul viso che puntano avanti. E allora, con un po' di sforzo, consapevole di quello che lì gelosamente conservo, chiudo quel cassetto e torno alla "lotta" quotidiana.
RispondiElimina"E poi e poi, gente viene qui e ti dice di sapere già ogni legge delle cose.
E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco di verità fatte di formule vuote...
E tutti, sai, ti san dire come fare,
quali leggi rispettare, quali regole osservare, qual'è il vero vero...
E poi, e poi, tutti chiusi in tante celle fanno a chi parla più forte
per non dir che stelle e morte fan paura...
Al caldo del sole, al mare scendeva la bambina portoghese,
non c'eran parole, rumori soltanto come voci sorprese,
il mare soltanto e il suo primo bikini amaranto,
le cose più belle e la gioia del caldo alla pelle...
Gli amici vicino sembravan sommersi dalla voce del mare...
O sogni o visioni, qualcosa la prese e si mise a pensare,
sentì che era un punto al limite di un continente,
sentì che era un niente, l'Atlantico immenso di fronte...
E in questo sentiva qualcosa di grande
che non riusciva a capire, che non poteva intuire, che avrebbe spiegato, se avesse capito lei, quell' oceano infinito...
Ma il caldo l'avvolse, si sentì svanire e si mise a dormire
e fu solo del sole, come di mani future;
restaron soltanto il mare e un bikini amaranto...
E poi e poi, se ti scopri a ricordare, ti accorgerai che non te ne importa niente
e capirai che una sera o una stagione son come lampi, luci accese e dopo spente
e capirai che la vera ambiguità
è la vita che viviamo, il qualcosa che chiamiamo esser uomini...
E poi, e poi, che quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere,
ma il qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere, vivere e poi, poi vivere
e poi, poi vivere..."
Francesco Guccini
P.S. Certo che non ti puoi sentire solo e te lo dimostrerò giovedì nella corsa a Leinì qunado ti farò sentire il mio fiato sul collo!!!
yogi : grazie, sei sempre troppo buono
RispondiEliminaenfia : cazzo, anche tu sei passato dal pusher di balangero ?
RispondiElimina@Stoppre
RispondiEliminaIn effetti se uno passa in via Artom adesso e va a correre al Colonnetti non può minimamente immaginare come fosse quella zona...(Alla fine nemmeno io lo so, ne conoscevo solo la fama...) Mi viene in mente che nel 2001, mentre facevo il rilevatore per il censimento generale, ho suonato ad una casa da quelle parti e si è affacciata una signora dalla finestra, dandomi occhiate con sguardo torvo, pensando che fossi uno di quei ragazzacci che infastidivano (ma ce ne sono ancora lì?)... Lei sì che mi pareva una con le palle!!!