domenica 19 aprile 2015

CIAO MESSO

Torno a scivere sul blog per celebrare la persona che mi ha avviato alla corsa agonistica, che mi ha insegnato moltissimo prima a livello umano e poi sportivo, nel mio caso con scarsi risultati, ma non di certo per colpa sua :-)
Nel 2007 grazie a Roberto, istruttore di palestra, conosco Pierangelo Messoriano, tecnico già collaboratore in passato con Canova e con grande esperienza sulla preparazione della maratona e volendo, anche 100 km.
Lui quasi da pioniere, a cavallo tra gli anni 80 e 90, aveva un personale in maratona di 2 ore e 37 min, nonchè 7 ore e 47 min. nella 100 km e per quei tempi, era tanta roba.
Mi ha preparato per la prima maratona(torino 2008), seguendomi da ottobre 2007 ad aprile 2008, e grazie ai suoi insegnamenti e alla carica che sapeva darmi, mi ha fatto concludere in un tempo per me rilevante, nonostante la mia stazza fisica.
A parte le sue conoscenze e capacità tecniche, quello che mi ha insegnato Pierangelo mentre mi seguiva in bici durante gli allenamenti, in qualche pranzo e cena molto familiare, a volte per telefono, è soprattutto il modo di guardare il Mondo e la vita.
Apparentemente un burbero, la sua capacità di guardarti dentro era unica, non ricordo occhi più vivi dei suoi, anche una sua cosa detta sottovoce mi rimarrà dentro per sempre, e spero davvero di non dimenticarmi nulla, ripeto, non per ciò che rigurda gli allenamenti, ma per quello che rigurda il modo di vivere. Da sottolineare il fatto di aver seguito numerosi atleti tra cui podisti e tennisti nella preparazione atletica, senza chiedere mai prima lire e poi un euro, solo per la pura passione, se però non avevi voglia, ti diceva gentilmente di lasciar perdere, poichè lo sforzo per ottenere un determinato obiettivo e risultato, sarebbe stato troppo se non c'era la testa in primis, e ti avrebbe anche potuto distruggere.
Lui era un tecnico di macchine utensili e prima di andare in pensione, ha girato il mondo per lavoro, ricordo che mi raccontò di una volta a Londra in cui si iscrisse alla maratona qualche giorno prima chiudendola in scioltezza sotto le 3 ore, si perchè per lui, il vero maratoneta, doveva essere pronto a correrne una in qualsiasi momento, e detto da uno che faceva le 100 km, c'è da crederci!
Una persona unica, speciale, come ce ne sono poche, e non solo per dire...
Avrei mille cose da dire su di lui, ma vista la sua riservatezza non mi dilungo, purtroppo il 14 aprile per il classico male incurabile, ci ha lasciato, e non credo ci sarà giorno in cui anche solo per un attimo, non penserò a lui.
Ciao Messo(lo chiamavamo così), se esiste qualcosa lassù, continua a seguirci!

l