lunedì 25 marzo 2013

PERICOLO TRAIL

Inizio il post dicendo che, dopo cambi obbligati e vicissitudini(cazzate per fortuna..), l'allenamento, per questa prima parte della stagione, mi ha riportato ai trail.
Questo per riallacciarmi alla tragedia che è avvenuta oggi in liguria al trail "maremontana", in cui le condizioni impervie ed estreme, almeno per la maggior parte dei mortali e non superuomini, hanno purtroppo portato a diverse situazioni di ipotermia, con 20 casi da ricovero e purtroppo 1 morto.
Non voglio soffermarmi ai motivi del decesso, per non infierire sui soccorrittori che purtroppo hanno fatto il possibile in quelle condizioni, e magari non ci sarebbe stato nulla da fare anche in condizioni meteo migliori, comunque e sicuramente, nonostante gli organizzatori facciano firmare delle liberatorie, probabilmente trail con meteo come quello di oggi e da 47 km, sarebbe stato da evitare, facendolo passare comunque dove i soccorsi tramite ambulanze o elisoccorso, potessero accedere in qualche modo.
La moda del trail, anche quello estremo, sta prendendo sempre più piede e l'agonismo di queste manifestazioni sta aumentando, e allora ecco che un tranquillo giro tra i boschi, per godere di ambienti naturali che non siano solo l'asfalto, possono rasentare delle vere e proprie battaglie con la natura, sfidando l'ambiente per dimostrare di essere più forti di esso, primordiale e selvaggio, perdendo a volte di vista quello che dovrebbe essere il primo obiettivo, godersi il percorso, lasciando invece l'asfalto a chi vuole andare "forte".
Ecco allora che più diventano lunghi ed estremi, magari in condizioni meteo difficili come oggi, più attraggono i "pazzi", tra cui mi metto un po' anche io.
Pensandoci a posteriori, oggi ho affrontato un trail da 18 km con pioggerella, sono caduto 2 volte, di cui una su una roccia(io ero all'electric trail di pont st. martin, nulla a che vedere con il maremontana di oggi), fortunatamente senza farmi male, ma per altri, spesso non è così.
Anche una semplice storta in cima ad una montagna, o una brutta caduta in discesa, possono creare grossi problemi a noi amanti delle "suole grasse".
Ma alla fine, ne vale la pena? credo di no, a sfidare la natura, si ha sempre la peggio e di gran lunga.
L'obiezione, anche giusta sorge spontanea, se lo fai di tua iniziativa, sono problemi tuoi e non dell'organizzazione se ti succede qualcosa, certo, però in alcuni casi, come la giornata di oggi, bisognerebbe forse avere il coraggio di prendere il megafono e rimandare tutti a casa, anche se è un trail e anche se qualcuno cerca proprio questo.
Allo stesso modo, i trailers, dovrebbero forse mettere da parte quella voglia di sfidare la natura, quando comunque si è già perso in partenza, pensando che anche se si arriva alla fine, non si è più virili, bensì ringraziare la fortuna per non averci fatto rompere l'osso del collo o cose meno letali ma comunque gravi.
Con la montagna e il meteo, bisogna imparare ad avere buon senso e forse, fare un passo indietro su queste manifestazioni, rendendole nuovamente meno agonistiche e più "contemplative", non estrermizzandole troppo, consapevoli di poter stare dietro a tutti gli iscritti, limitandone il numero dove necessario.
Perchè cercarsela?

http://edizioni.lastampa.it/savona/articolo/lstp/37980/

sabato 16 marzo 2013

CHI L'HA VISTO??




Dopo la turin matathon non si è più visto, scomparso quindi da quasi 4 mesi.
Indossa giacca a vento blu con inserti bianchi(tipo giovani), scarpe timberland celesti accecanti, pantaloni di velluto marroni e polo a maniche lunghe blu.
Dall'età apparente di 60 anni, in realtà ne ha molti meno.
Facilmente irascibile se stuzzicato, quindi fare molta attenzione, se notasse qualcuno ad osservarlo, probabilmente scapperebbe.
Se lo vedete in giro, contattatemi per favore sul blog o su facebook, grazie.

ps. potrebbe difendersi dicendo: "oh, ma tu la devi smettere di rompere i coglioni alla gente che lavora", ignorate questa frase, è un'accomodante.

giovedì 14 marzo 2013

HABEMUS "EL PAMPA"

Strano che uno come me (s)parli di questo argomento, però come spesso mi accade, il mio forse finto anticonformismo non è nient'altro che banale conformismo verso la ricerca di valori e certezze che in fondo nessuno potrà darci fino alla fine di questa vita, e forse anche dopo......paranoic.
Verso le 18.30 ero in garage a litigare con il tapis roulant che cigolava troppo e mi infastidiva, contemporaneamente ascoltavo la radio e sentivo la notizia della classica "fumata bianca" del conclave che aveva scelto il nuovo papa.
A questo punto, incuriosito dal nuovo nome e scoglionato per il tapis, decido di andare in casa e fare esercizi di "core training" guardando contemporaneamente la tv collegata in piazza san Pietro.
La curiosità mi stava prendendo, gli sms su w.app con gli amici erano numerosi, con ironici nomi sui candidati...... da Bob Marley ad Arantes do Nascimiento Filho, fino a Jeffrey Dammer!
Fino a quel momento vedevo la cosa come un semplice evento televisivo, poi invece tutte quelle persone li presenti in piazza, credenti o meno, mi apriva la mente sul vero  significato che poteva avere tutto questo.
La gente cerca la speranza e qualcosa in cui credere davvero, un qualcosa di positivo in cui sperare e affidarsi e se il nuovo papa può racchiudere queste caratteristiche, allora ben venga, basta che sia una persona positiva, vera per quanto possibile attraverso la mediazione con la falsità della chiesa, dello stato e della politica.
Alla fine, esce sto camerlengo mitico, non chiaro se spatico, ubriaco o semi cieco, comunque non sanissimo :-)) e alla fine proclama questo Argentino di origini piemontesi dal nome di Jorge Bergoglio alias papa Francesco.
Si cercava un giovane, è arrivato un 76enne, però bello svicio e vitale, con una carica positiva, molto loquace e sembrerebbe, disponibile al dialogo.
A me è piaciuto molto, ripeto non parlo dal punto di vista religioso, per me ingiudicabile, bensì per quello umano e spirituale, certo sono tutte supposizioni, però il pastore tedesco mi aveva dato subito una sensazione sgradevole.
Anche il fatto che sia un "gesuita" non mi dispiace.
Ovviamente sono già venuti fuori coinvolgimenti politici e mafiosi dal suo passato, come furono per Karol WoJtyla, ma questo è normale e non m'interessa più di tanto.
Vediamo cosa sapra dire e soprattutto fare e condizionare, per ora "a me me piace!"







sabato 2 marzo 2013

CI SONO ALCUNI RUNNERS CHE....

Dalla mia esperienza, posso tranquillamente dire che le tipologie di runners sono molte, e tra queste...

1) I talenti, quelli che iniziano da ragazzini e grazie alla passione continuano a migliorarsi, compatibilmente con l'età che avanza, comunque sempre dei robot ma con grande cuore e polmoni.

2) Le promesse, quelli che vedi vincere diverse gare della zona, magari per due o tre anni e poi spariscono..moh

3) I fenomeni, quelli che la fanno sempre facile e in qualunque circostanza dicono che potevano fare meglio, non hanno dato tutto e se non fosse stato per....

4) I periodici, quelli che vedi ai cross di inizio anno e poi per tutta la stagione non esistono e ne sono rintracciabili nel mondo podistico, poi li rivedi tra settembre e dicembre...oh ciao, come stai?

5) I bombati, fanno un periodo incredibile in cui vincono tutto, poi spariscono dalla faccia della terra e li vedi dopo qualche mese con 10 kg in più...

6) I triatleti, di cui i più bravi vengono dal ciclismo o dal podismo in cui hanno anche ottenuto buoni risultati, ora quindi possono essere degli ironman

7) I banfoni, quelli che si autopropongono obiettivi imperseguibili che già in partenza sanno di non poter raggiungere, però già il solo pensarlo, essendo esaltati, può motivarli.

8) I ricchi, quelli che ti parlano delle loro gare in tutte le parti del mondo, da Honolulu a new York e via dicendo...così, come se fosse una cosa normale per un amatore

9) I puri, quelli che corrono mangiando solo verdura e usando amuleti della fortuna o lozioni artigianali simil Gargamella

10) Gli scassati, quelli che sono infortunati ogni 2 mesi, poi riprendono ad allenarsi passando da 0 a 100 km settimanale con 5 lavori, giusto per tornare in forma subito..

11) Gli amatori aggressivi, quelli che si allenano più dei professionisti ed ottengono anche buoni risultati, ma sono stressatissimi e parlano solo di corsa e se si infortunano e la fine per chiunque sia nel raggio di 100 km

12) Gli amatori banfoni, quelli che dicono di correre sempre a sensazione, di non fare lavori e di mangiare come capita, tanto l'obiettivo primario è stare bene...si u caz!

13) Gli amatori veri, quelli che corrono per baccagliare nei parchi o nelle gare, li vedi perchè indossano fascette da testa inutili, solo al fine di farsi notare

14) Francesco Arone, corre scalzo! :-))

15) I saltellanti, quelli che corrono più verso l'alto che in avanti(Enfia)

16) I bloggers, categoria peggiore che possa esserci, racchiude in se quasi tutti i difetti sopra descritti e solitamente li puoi riconoscere perchè sul retro della canotta di solito hanno il nome del loro blog, tipo "STOPPRE", con la speranza che qualcuno gli chieda che cosa voglia dire.. :-))

17) I ripetitivi, quelli che dicono di cambiare, poi non cambiano, poi ritornano, poi rivanno, poi ci ripensano, poi s'incazzano, poi rivedono la cosa..

Ovviamente tutto questo è una parodia, però è molto divertente pensare che in tutte queste caratteristiche, si racchiudano migliaia di persone con un grande amore, che è la corsa, indipendentemente dal modo di viverla, siamo sempre li, sull'asfalto, tra i boschi o sulle montagne a sudare e persevarare!!