martedì 14 maggio 2013

DOPO I 42,195, ARRIVANO I 40(ANNI)....

Era tempo di compierli, se non altro perchè ormai, per via della mia precoce comparsa di capigliatura "sale e pepe", erano ormai almeno 3 anni che me li affibiavano; ebbene si, ho compiuto i miei primi 40 anni!
Che dire, facendo un bilancio dall'origine ad oggi, non posso che essere contento, la mia vita finora, ha espresso perfettamente le fasi di una maratona, la crisi, l'indifferenza e i momenti belli, con l'alternanza di queste fasi, anche se non posso assolutamente lamentarmi di come mi sia andata fino ad oggi, la fortuna mi ha sempre aiutato e, come dicono molte persone, la vita (ri)comincia a 40 anni.
Ora non cerco nulla di particolare, sto fin troppo bene con tutto ciò che fa parte della mia vita, a volte anzi, penso di avere fin troppo e quasi me ne vergogno.
Le mie origini sono molto umili, non dimentico da dove vengo, però dove sono ora onestamente, sto meglio.... :-))
Non escludo nulla a priori sugli anni che verranno, la sfiga è sempre dietro l'angolo e la mia professione mi ha insegnato che nessuno è invulnerabile e non c'è denaro, cultura o altro che ti renda immune dai problemi di salute, anche quelli mentali(non meno gravi credo)!
Pensare al futuro è fondamentale per avere gli stimoli necessari a fare bene, però guai anche a non godersi il momento, potrebbe non ritornare più, e potrebbe essere stato importante!

Se volete, sul sito della podistica leini, portete vedere alcuni momenti della mia festa, "celebrata" con i miei amici.

http://podisticaleini.blogspot.it/

..e se devo scegliere una colonna sonora della prima quarantena(quarantina), sceglo questa:

https://www.youtube.com/watch?v=MwkQ7Q7AjH8

venerdì 3 maggio 2013

ALLA MARATONA DEL RISO, PESSIMA L'ORGANIZZAZIONE E ALTRETTANTO STOPPRE

La preparazione psico-alimentare, era stata fatto come per la maratona di torino, invece l'allenamento specifico, praticamente nullo, mi rendeva insicuro, nonostante ciò, la voglia di correre una maratona, oltretutto a meno di 1 ora da casa, alla fine mi mandava allo sbaraglio, ad affrontarla senza armi.
Dentro di me speravo in un under 90', però sapevo bene che sarebbe dovuto filare tutto in maniera perfetta, e soprattutto cercando di evitare i crampi, il mio vero nemico!
Io, stopprina e l'ultramaratoneta Maria, arriviamo a vercelli intorno alle 8.00, i parcheggi sono già saturi, ma girando intorno ne troviamo uno enorme e praticamente vuoto, anche vicino.
Dopo una breve ricognizione nei pressi della partenza, dove scorgo i possibili vincitori, su tutti Pietro Colnaghi(secondo al passatore dietro il mitico Giorgio calcaterra) e il fortissimo marocchino Laaouina, che infatti vincerà, anche se con un tempo non eccezionale di 2 ore e 34 minuti.
Dalle previsioni meteo, sembrava si dovesse correre sotto la pioggia o comunque dei temporali, invece da subito caldo e umidità hanno dominato i 42 km.
Già dall'inizio noto un'evidente confusione tra i partecipanti, si correvano una 10 km, una mezza e appunto la maratona, però a quanto pare, c'è stato davvero un gran casino.
Verso le 9.15 si parte, mi sento un po' scarico, inizio a sudare subito tantissimo, comunque memore del problema crampi, inizio a bere dai rimi ristori 2 bicchieri d'acqua per volta.
La maratona del riso, come ovvio, passa in mezzo alle risaie, il percorso è praticamente piatto, se non per 4 brevi cavalcavia, si toccano 2 o 3 comuni, e non si incontra neanche un'anima viva, se non ai ristori o agli incroci, comunque molto caratteristica nel suo genere.
Tutto va più o meno bene, guardo il garmin e mi ritrovo al 23° km, sudato marcio, con una media di 4.53/km, bene penso, sto andando come da copione, vediamo agli ultimi 10 se accelerare o mantenere..
Intorno al km 24 sento di dover fare la cacca, bisogno impellente ed improvviso, supero il penultimo cavalcavia e scendo giù di li espletando il bisogno, risalgo e proprio in quel momento mi suparano i palloncini delle 3 ore e 30, bene penso, sto un po' con loro e poi faccio la mia andatura.
Arriviamo al 25 km e il ristoro non c'è...merda penso, vabbè, sarà più avanti, infatti lo troviamo dopo il passaggio in una cascina, solo che sul tavolino di circa 1 metro per 1 mtro, non c'è nulla di pronto, siamo costretti a fermarci ed aspettare che riempano qualche bicchiere, m'incazzo con i poveri volontari che non ne potevano nulla e riesco finalmente ad avere una bottiglietta d'acqua, dopo quasi 1 minuto riparto, le gambe sono un po' imballate e sento una sensazione che già conosco, la ignoro e proseguo, rallentanto però il ritmo a circa 5.05/km.
Continuo a sudare troppo, cerco di mantenere il ritmo ma inizia a farsi dura, ed inizio a vedere i muratori con cazzuola e cemento che innalzano il cosiddetto muro.
Arrivo al 32° km in qualche modo e vedo il ristoro, ma clamorosamente non c'è nulla, niente di niente, devo urlare ai volontari di darci una bottiglia d'acqua, loro dicono che non possono e con tutta calma ci riempiono qualche bicchiere, ovviamente facendoci fermare e perdere almeno un altro minuto...mavaffanculloooooooo, che organizzazione delle balle.
Riparto, ovviamente la situazione peggiora, crampi intermittenti alle cosce e polpacci, mi fanno fermare più volte, tant'è che al 34° km decido di camminare per un po', alternando qualche passo di corsa, frenato però subito dala ripresa del problema...
Dal 35° km cammino e basta, guardo il garmin e cerco di capire se così facendo, sarei arrivato al traguardo sotto le 4 ore.
Passano i km e vedo che al passo faccio più o meno 9 min./km, mi mettono l'anima in pace e capendo che sarei andato sopra i 240'.
Arrivo al km 39,5 riprovo a correre e i crampi sembrano meno violenti, mi ficco qualche pugno su cosce e adduttori e loro, forse spaventandosi, mi permettono di corricchiare sempre meglio, incredibile, sembrano quasi passati e, anche se con le gambe di legno massello, riprendo a correre fino al 41° km dove faccio una breve pausa per prepararmi al km finale e li, mi supera un runner che avevo visto camminare molti km prima, che mi dice:"dai, manca un km", lo raggiugo e iniziamo a parlare, scoprendo che è un ultratrailer, anche lui li quasi per capriccio, senza una preparazione specifica.
Parlando e corricchiando arriviamo al 41, 8 km, dove con grande sorpresa, vedo i miei compagni di squadra e allenamento, Enrico, Vitaliano, Mauro e Barbara che mi aspettavano, sono contentissimo, li saluto, mentre Vita si unisce correndo con noi per gli ultimi 300 metri.
Nei pressi del traguardo, vedo Paola e i miei suoceri ad aspettarmi, taglio il traguardo contento come se avessi fatto il personale e non treorecinquantaseiminuti!
Terminiamo la giornata in un ristorante della città.

NB. Capisco che organizzare una maratona sia difficile, però se si decide di farlo e soprattutto nel 10° anno, bisogna garantire la sicurezza dei podisti oltre ai ristori adeguati, e non come è successo ieri.
Oltretutto, molte strade non erano chiuse al traffico, anzi, alcuni tratti non erano supervisionati da nessun addetto. Non è possibile arrivare al 28° e 32° km, non trovare neanche 1 bicchiere d'acqua pronto, e sentirsi dire che gli era stato detto così dagli organizzatori, mi sembra davvero vergognoso dai..un po' d'acqua per gente che sta onorando col sudore la vostra città!
Per non parlare della gara dei 10 km, in cui alcuni podisti siano stati indirizzati male, sbagliando strada, e al richiamo del pubblico verso gli addetti, sembra che qualcuno di loro(in divisa), abbia risposto:"ma si, correranno un po' di più.."