mercoledì 21 settembre 2011

DUE MODI DIVERSI PER AFFRONTARE GARE E ALLENAMENTI

Le mie abitudini in allenamento e in gara sono più o meno basate su un ritmo teorico che vorrei mantenere, solitamente costante, al fine di avere la prospettiva(mai certa)del ritmo e un teorico tempo che vorrei stabilire.
Quest'anno, rispetto a quello passato, è stata tutt'altra storia, sto mantenendo una forma accettabile da circa 7 mesi, chiaramente con piccole oscillazioni, però più o meno siamo li..
Gli allenamenti fatti in primavera e principio dell'estate, si basavano sempre sul tempo impiegato nell'ultima gara fino ai 10 km, carcando magari di arrivarci vicino, ad esempio se avevo corso una gara a 4'/km, cercavo di fare il fartlek tipo 1'si e 1'no, in modo da ottenere a fine allenamento quella media tra sezioni veloci e recupero, lo stesso per il medio( più o meno 15-20 sec. in meno del ritmo gara).
Attualmente cerco di fare lo stesso con le prove ripetute, ho stabilito un ritmo teorico e in base a quello, cerco di fare i lavori che, a mio avviso, è corretto fare il più possibile in maniera costante, cioè se parto a 3.50, cerco di mantenere questo ritmo per tutta la durata della prova, al limite, aumento di pochissimo verso la fine.
Lo stesso faccio in gara, se gli ultimi allenamenti mi hanno portato ad un tale ritmo , devo provare quello(a volte vado oltre :D), non riuscirei mai a partire piano per poi cercare il risultato nel finale, che senso avrebbe?? meglio pentirsi che rimpiangere no?
forse questo mi porta a sbagliare alcune gare, questo è però il mio stile, o la va o la spacca e sono contento solo se ho provato come dice il "vate",non voglio solo starnazzare senza provare a volare.
Allo stesso tempo, massimo rispetto anche per chi parte piano e con una progressione degna di nota, ottiene un buon crono, però il vero coraggio sta nel provarci, sempre con un po' di testa ovviamente.

Prima o poi con la costanza, l'allenamento e magari il sorriso, forse miracoli ne faremo però, sarà più bello ottenerli insieme, io però davanti :DD

3 commenti:

  1. Si,ci provo sempre anch'io,è più coraggioso ed esaltante anche se devo dire che così facendo a volte ne escono delle cazzate.
    Come scrive un blogger che ora non ricordo....
    vale solo chi vola!!!!!

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  2. Infatti, siam tutti soli ed è nostro destino
    tentare goffi voli d' azione o di parola,
    volando come vola il tacchino, o correndo come corre lo struzzo.
    Si vedo che sono fuso?
    Karim

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  3. Io tendo a correre come te in allenamento, mentre in gara cerco lo "split negativo". Che deve essere ovviamente piccolo. Se in una mezza faccio uno split negativo di 2 minuti è ovvio che sono partito troppo cauto. Sono contento invece se sto sotto il minuto (che vuol dire aver corso la seconda metà a circa 5''/km al km più veloce della prima). Lideale sarebbe arrivare morto all'ultimo passo senza aver ceduto per un solo metro... ma ci vuole esperienza, e anche un po' di culo!

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