lunedì 7 marzo 2011

FACILE DA FIGHETTI, MA LUI....

Corri per tornare a vivere"Andreas, da drogato a Ironman


BERLINO - Era tossicodipendente ed eroinomane dall'età di 15 anni, finiva spesso privo di sensi nelle toilettes delle stazioni, viveva in strada. Poi si è salvato grazie allo sport, è diventato un triatleta di successo. Prima il suo libro, "vom Junkie zum Ironman", da drogato ad atleta della corsa ironman, poi ora il film che ne ha tratto, "Lauf um dein Leben" (corri per salvare la tua vita), girato insieme al regista Fritjof Hohagen, ne hanno fatto l'ex drogato più famoso di Germania dopo Cristiana F., la protagonista di 'Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino'. Il protagonista di questa storia commovente e straordinaria si chiama Andreas Niedrig, oggi ha 40 anni. Continua a correre, e tiene seminari, corsi e iniziative pubbliche per insegnare ai giovani a non cadere preda delle droghe. La sua corsa per la vita continua. La storia di Andreas Niedrig scuote il pubblico tedesco, tanto che ieri la Sueddeutsche Zeitung, il quotidiano di qualità più diffuso, gli ha dedicato una pagina. "Ormai sono 'clean', pulito, da 19 anni", racconta Niedrig al collega Jochen Temsch del giornale di Monaco. La sua storia avrebbe potuto finire ben diversamente. Andreas è nato 40 anni fa a Oer-Erkenschwick, una città ai margini del grigio territorio della Ruhr, l'antico cuore industriale e carbonifero d'Europa. Da bambino aveva difficoltà a scuola, a 13 anni cominciò a fumare. Poi due anni dopo passò alle droghe pesanti: cocaina, speed, lsd, eroina. Cominciò il tunnel nell'inferno: chiuso nei bagni delle stazioni ferroviarie per iniettarsi la droga, veniva spesso trovato svenuto. Viveva in strada come un mendicante, soffriva di paranoie.

Una dura terapia lo ha salvato dalla tossicodipendenza, ma quando si trattò di tentare di cominciare una vita normale suo padre, agente di polizia, non credette in lui. Lo riteneva un incapace, non gli dette fiducia. Andreas frequentò corsi di avviamento professionale come meccanico ortopedico. Ma non gli bastava, voleva mostrare al padre e al mondo di potercela fare a rialzarsi in piedi. Cominciò ad allenarsi per il Triathlon. Sono prove durissime: 3,8 chilometrti di nuoto, poi 180 chilometri in bicicletta, poi di corsa il percorso della maratona, cioè 42 chilometri e 195 metri. Nei suoi tempi migliori da atleta Andreas realizzò un tempo di otto ore, tre minuti e 54 secondi. Fu una volta secondo e due volte terzo alla gara europea Ironman, una volta settimo a Ironman mondiale nelle Hawaii. Si era salvato, ma dedicandosi allo sport estremo - con a fianco l'appoggio affettuoso della moglie Sabine - si sentiva tagliato fuori dalla vita reale. Lo stress fisico lo ha costretto anche a dolorose operazioni: al piede sinistro gli manca un terzo della muscolatura, due viti al titanio tengono saldo il suo tallone d'Achille. Eppure una settimana fa ha corso la gara ironman in Sudafrica ed è arrivato nono. Otto anni fa pubblicò il libro. Se ne parlò - ma non tanto come lui avrebbe voluto. E soprattutto, le testate e i programmi tv sportivi lo ignorarono. Si accorsero di lui solo i giornali locali della sua regione, e da quegli articoli nacque l'idea del film. Girato insieme a Fritjof Hohagen e ora pronto: uscirà giovedì sugli schermi tedeschi. La notorietà ora è arrivata, Andreas vuole usarla per fare del bene. Non incassa un euro dei compensi dei suoi corsi, conferenze e seminari, attività per cui è prenotato fino al 2009: li devolve a iniziative per l'aiuto dei tossicodipendenti. Il suo sogno adesso è creare una fondazione per aiutare i ragazzi che affrontano i problemi combattuti da lui in gioventù. Lauf um dein Leben è anche un aiuto per loro: non un film sullo sport, ma piuttosto la storia drammatica di una vittima della droga che si salva con la sua forza di volontà. "Chi ha mai detto che la vita deve essere sempre facile? Non è questo il senso della vita", avverte.



....imperdibile per i triatleti e comunque per ogni appassionato di sport !!!

8 commenti:

  1. Pure lo Zoo di Berlino che 30 anni fa era off limit ora è bellissimo, curatissimo e ci sono sempre tanti runner che si allenano

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  2. ...... giù di Ironman anche per me allora, cercherò di non perdermi d'animo

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  3. grazie per questo post, queste storie di rivincita dannosempre una bella carica in più!

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  4. illibro dei ragazzi dello zoo di berlino mi aveva talmente colpito che non riuscivo a dormire di notte... anche questo deve fare un certo effetto. il rifugiarsi in uno sport può aiutare, lo apprezzo tantissimo. l'importante è che gli allenamenti non si trasformino in un modo per isolarsi e fuggire dalla normalità... io credo che a volte tutti usiamo lo sport per scappare qualche ora dalla realtà. l'importante è poi saperla affrontare.

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  5. Vabbè...

    mi spieghi il mistero del post scomparso?(una storia travagliate e poi sconfessata?) ci tengo... no dico io ..."c'ho" il 45 di quella canzone

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  6. guido : l'ho cancellato per errore.. diciamo così

    costy : onestamente io a volte vorrei proprio isolarmi correndo, non per rimandare o non affrontare problemi, bensì perchè a volte non ho proprio voglio di sentire nulla, le solite cose, le solite paranoie, le solite cazzate etc.
    a volte isolarsi serve a ricaricarsi

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  7. Da un estremo all'altro.Dal disgusto per la vita a celebrazione della stessa.

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  8. RAGAZZI SAPETE SE IL FILM è USCITO ANCHE IN ITALIANO??DOVE POSSO TROVARLO??LINK??GRAZIE TANTE IN ANTICIPO..

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