martedì 29 marzo 2011

CHE FACCIO ?

Oggi mi è arrivato il pettorale n. 418 con cui dovrei partercipare alla maratona di padova del 17 aprile.
Qualche mese fa, mi iscrissi e pagai, poi per un motivo o per un altro, cambiai idea e decisi di non fare più la maratona primaverile, la voglia e la forma erano lontane, figuriamoci la maratona.
Attualmente e da oltre un mese a questa parte, le cose sono cambiate e sembra che le gambe abbiano iniziato a girare come non mai, sicuramente favorite anche dal  ritrovamento di un peso accettabile intorno ai 76,5-77 kg, contro gli oltre 80 di quest'inverno.
Correre a 4.40 mi viene facile come a 5.15 di 3 mesi fa, sono più veloce, però il lungo maggiore che ho fatto è stato di 21 km a 4.48 anche se , completamente scarico e semi-digiuno.
Questa settimana volendo, potrei farmi un 26-28 km, chiaramente e teoricamente insufficienti per affrontare la maratona tra meno di 20 giorni, d'altra parte, inutile superare i 30 a questo punto, sarebbe assolutamente stupido e deleterio.
Quindi la soluzione sarebbe di andare in veneto e cercare di finire la maratona indipendentemente dal tempo che ci metterei, oppure lasciar perdere e posticipare Padova all'anno prossimo, recuperando i 35 euro dell'iscrizione ( decisione da prendere entro il 1° aprile ).
Sicuramente fare una gara così, soprattutto in un buon periodo fisico come ora, non mi servirebbe a nulla, anzi mi potrebbe inutilmente stancare obbligandomi poi ad un periodo di recupero adeguato, quindi frenando gli eventuali progressi, dall'altra parte potrei dire che non sono un professionista ( bensì un amatore scarsino ) e quindi chissenefrega...
Ho 48 ore per decidere..

sabato 26 marzo 2011

ALLA FACCI'DU'CAZ

La straordinaria impresa di un 49enne corridore belga che sabato ha stabilito un incredibile primato: correre 365 maratone in 365 giorni. Partito dal Belgio un anno fa, è arrivato a Barcellona dopo aver corso in totale 15mila kilometri

..Stefaan Engels è l'uomo-maratona: un soprannome che gli è stato elargito sabato e che mai come stavolta può considerarsi azzeccato. Perché adesso è proprio lui il 'Marathon-Man' per eccellenza.
A 49 anni, il corridore belga è risultato protagonista di una impresa da guinness dei primati: correre per un anno, ogni giorno, la distanza di una maratona (42,195 km)!
Engels è partito un anno fa dalla sua città natale, Gent, e in 365 giorni ha corso 365 maratone, attraversando sette Paesi prima di concludere la sua 'fatica' (è proprio il caso di dirlo...) sabato scorso a Barcellona, per un totale di 15.000 km, 15kg persi e 25 paia di scarpe consumate.
"E' stato un anno molto lungo" - ha dichiarato una volta giunto a destinazione l'ex designer e promoter sportivo, che ha portato a compimento l'impresa alla media di 4 ore a maratona; per la cronaca, la sua migliore performance è stata realizzata in 2 ore e 56 minuti, ed è facile supporre che sia giunta nelle prime settimane..."Non ho mai considerato la mia maratona quotidiana come una tortura - ha voluto precisare Engels - Mi sono sentito come un qualsiasi altro lavoratore che al lunedì matttina va al lavoro, indipendentemente dal fatto che ne abbia voglia oppure no".
Il tutto, senza seguire una dieta particolare: "Prima di partire i dottori mi dissero che avrei dovuto prendere determinate vitamine e osservare un regime alimentare specifico, ma io ho mangiato quello che ho voluto" - ha confessato all'Indipendent l'uomo-maratona, che ha riposato fino a 12 ore a notte.
Il suo segreto? La determinazione, prima di tutto, e la tranquillità: "Molte persone si stressano di più a parlare con il loro capo rispetto a quello che faccio io correndo". Di certo, 25 anni di allenamenti gli sono serviti parecchio. Nel 2008 l'indomito atleta belga portò a compimento 20 Iron man (le gare più lunghe del triathlon) in 12 mesi. Un predestinato, insomma.

.....ALLA MEDIA DI 4 ORE E LA PIU' VELOCE IN 2h 56'. questo mi impressiona abbastanza, se il fisico tiene, cosa non potremmo fare !!

giovedì 24 marzo 2011

ANCORA UN ALTRO ENTUSIASMO TI FARA' PULSARE IL CUORE

Ultimamente non ho parlato molto di corsa sul blog poichè non avevo molto da dire, anzi, proprio nu cazz'i niente !
Forse sono nella fase che hanno già passato diversi bloggers, quello della noia e della nausea e in parte la mancanza di tempo ( quest'ultima non è il mio caso ), però postare qualcosa di tanto in tanto, soprattutto video musicali o cazzate varie, mi diverte ancora.
Parlando di corsa, ho già scritto un po di tutto, gare, allenamenti, periodi di paranoie, riprese, infortuni e altro che attualmente non mi fanno venir voglia di scrivere altro, anzi più mi alleno e meno scrivo.
Neanche la forma di diario funziona, infatti preferisco annotare tutto su un'agenda senza rincitrullirmi a scaricare garmin e gps vari, serve un ritorno alla primordialità, il distacco dalla ricerca del consenso e dell'ostentazione dei propri risultati, cosa che anche se non fondamentale, è comunque una componente della psicologia del blogger, inoltre non mi hanno neanche offerta di sponsorizzare una determinata marca di scarpe, forse perchè sono solo un piccolo tapascione, e allora vaffanculo !! : -)) ( sto scherzando, senza offesa per chi lo sta facendo..).
Paradossalmente, quando corri solo per tenerti in forma o qualcosina in più, puntando si a qualcosa che ancora non si sa bene cos'è, anche se si sta lentamente configurando, ti pone con indifferenza anche verso gli altri amici runners, cioè se prima ti scappava qualche consiglio o critica nei loro confronti, ora personalmente me ne disinteresso, che ognuno si faccia male o bene come vuole, anche perchè per ogni singolo può valere una regola diversa, purchè rimanga nell'ampia logica della tecnica dell'allenamento ma soprattutto della fisiologia umana.se poi mi si chiede un consiglio, per quanto posso essere d'aiuto, ben venga.
In alcuni momenti sono talmente saturo dei soliti discorsi su infortuni, scuse su gare fatte male o gente battuta e viceversa che correre da solo, diventa spesso la regola, meglio quando in allenamento si tira, così si parla meno e si suda di più !! :-)) per carità discorsi che ho fatto anche io, però ora ne ho proprio le palle piene, un minuto, due minuti, cinque minuti, poi rompi il cazzo !! quando l'agonismo diventa egoismo, cambia tutto, l'amicizia se c'è è a prescindere dal correre insieme, anzi..
Quello che mi interessa ora è avere una buona autonomia nel fondo lungo ( anche in montagna ), fare qualche lavoretto di velocità ma poca roba e soprattutto nelle gare domenicali o infrasettimanali, insistendo su medi e progressivi che, personalmente mi stanno dando molto.
Ci sentiamo presto..

sabato 19 marzo 2011

FORSE D'ALTRO MA, D'ATTACCO CARDIACO NON MORIRO' MAI !!

L'omocisteina è un aminoacido solforato che si forma in seguito a perdita di un gruppo metilico da parte della metionina, aminoacido essenziale, che deve essere introdotto con la dieta.

L'omocisteina viene oggi considerata come uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare.
Un alto tasso di omocisteina aumenta difatti di tre volte il rischio di ictus o infarto cardiaco.
Un suo aumento è determinato dalla carenza di vitamine del gruppo B (soprattutto acido folico, ma anche vitamine B6 e Vitamina B12).
Per questo motivo la somministrazione di acido folico diventa indispensabile nelle persone ad alto rischio vascolare.
L'acido folico è molto abbondante: nelle foglie verde scure, nel lievito, nel germe di grano, nei fagioli.
In gravidanza può esistere un deficiente apporto di acido folico, ciò induce rischio di spina bifida e di palatoschisi nei neonati.
Esiste nell'alimentazione attuale una diffusa carenza vitaminica, e pertanto diventa sempre più utile assumere sette, otto pasti di frutta e verdura cruda al giorno.
Alla luce delle conoscenze attuali il trattamento dell 'iperomocisteinemia prevede la somministrazione di acido folico 0,5 mg al giorno, di vitamina B6, (50 mg al giorno) più vitamina B12 (1 mg / die).
Contenuto in metionina dei principali alimenti ( grammi di aminoacido per 16 grammi di azoto):

uva = 3,4
pesche = 3,8
albume di uovo = 3,5
latte di mucca = 2,9
pesce = 2,9
manzo = 2,7
pollo = 2,4
crostacei =2,9
I broccoli contengono sostanze in grado di contrastare l'omocisteina.
Sembra inoltre che la BIRRA contrasti la formazione di omocisteina, per l'alto contenuto di vitamina B6.
Una pinta di birra al giorno ci protegge da attacchi al cuore ben più di un bicchiere di vino rosso o di altri alcolici: lo afferma un team di ricercatori olandesi in uno studio pubblicato a Londra dalla rivista scientifica “Lancet". Questo comunque non è un buon motivo per alzare troppo il gomito! E' sempre meglio optare per la moderazione.

INTANTO QUESTA SETTIMANA HO GIA' CORSO PER 80 KM E DOMANI FARO' IL  MIO RECORD DI TUTTI I TEMPI !!

giovedì 17 marzo 2011

ABBIATE PAZIENZA...SENZA PERO' PIU' PERDERE NEANCHE UN GIORNO



E così cade il sole migliore
e il tramonto sbiadito che resta
ha negli occhi la luce modesta
del centro fallito che non tornerà

L'hai fallito perché la pazienza
sorridendo ti invita a servirla
tu la servi e dovresti tradirla
non so se capisci, fai schifo e pietà

Vuoi punirti e fai l'ultima festa
vuoi che vengano amici e parenti
e un sicario che stringa nei denti
pugnali di gemme e di serenità

Li saluti cercando curioso
- oh! - finalmente l'atteso invitato
- Dio! - lo guardi anche lui ti ha guardato
è la vecchia pazienza che ti ammazzerà

Sei scioccato ma dici ai tuoi occhi
no da lei non mi lascio fregare
io che ho scelto di farmi ammazzare
per farle capire che non vincerà

Ma lei furba ti invita a ballare
tu la stringi e ti senti morire
lei sorride ti infilza e ti dice
volevi tradire, fai schifo e pietà

E così la pazienza ha finito
e tu invece sei un vecchio che resta
e hai negli occhi la luce modesta
del centro fallito che non tornerà

martedì 15 marzo 2011

OLMO VS KARNAZES...

..A comandare il plotone c'era lui, Dean karnazes, il corridore dell'estremo, quello delle 50 maratone in 50 giorni consecutivi ( poi battuto da antidivo quale Enzo Caporaso ). Uno che nella sua biografia ha sottolineato che passa metà della sua vita a correre e l'altra metà i aereo. Uno che ha scritto un libro di successo venduto in tutto il mondo.Uno che, nel 2007, la rivista Time aveva classificato come uno tra i cento uomini più influenti del mondo, al 27° posto, un gradino appena sotto George Clooney e due punti solo al premio nobel Nelson Mandela...
Addirittura ! E nella classifica di Time dell'anno successivo ?

Non c'era, sparito. Fammi finire. Non so se ne sei al corrente, ma lui ti vide gironzolare solitario per Chamonix, con i tuoi pantaloni lunghi dal colore improbabile, la maglietta bianca, lo zainetto fatto in casa, la tua aria apparentemente smarrita e per di più alla porta dei sessant'anni, lui l'ironman sedici anni più giovane di te, l'uomo più forte e più sexy d'America- così dicevano allora- riunì la stampa e, dopo aver fatto un esame evidentemente superficiale della concorrenza, dichiarò sostanzialmente così : Mister Olmo ? Lo faccio a fettine, me lo mangio in un attimo.
Molto americano. E sai anche il resto, il dopo ?

Cavolo se lo so! E' finita che quando lui ha tagliato il traguardo al 47° posto, a oltre sei ore di distanza dal primo, cioè da Mr. Olmo, tu avevi già fatto la doccia e dormito. E pure mangiato. Mi hanno detto che però poi è venuto a congratularsi con te.
Non mi pare, non l'ho proprio visto. Loro, questi superman, sono fatti così, sempre in giro per i continenti, corrono anche quando non ci sono gare, anche quando sono in salotto, anche quando...

tratto da " Correre è un po' come volare " conversazioni con Marco Olmo di Franco Faggiani

mercoledì 9 marzo 2011

MA QUANDO SON SERENO IO NON POSSO FARE A MENO DI DIRE MAMMA MIA CHE FORTUNA CHE CI SIA...

A volte mi chiedo come si possano vedere differentemente le cose quotidiane in base ai nostri umori, bioritmi, ritmi circadiani e tempeste ormonali e a volte, anche alcolici :-)).
Normale direte voi, siamo esseri umani e questo, essendo fatti di carne, ossa e processi biologici è un meccanismo ripetuto all'infinito o almeno nell'arco della vita.
La corsa ( senza stare a ripetere i benefici che da ), è senz'altro il modo migliore per stabilizzarci, rendendoci più forti e puliti dentro, il rigenerante delle nostre cellule, la cura alle nostre malattie fisiche,nevrosi e in alcuni rari casi, psicosi.
Diversamente, se la corsa non è praticata, si affrontano le cose in maniera quotidiana, si mette una toppa qua ed una la, ci si deprime, ci si riprende, ma forse le situazioni vengono affrontate in maniera più diretta, anche a costo di cadere veramente in basso, ma come ha detto già qualcuno,  quando sei laggiù ed hai ancora la forza e quel minimo di luce dentro, riesci a darti la spinta e a riportarti su, affrontando veramente i o il problema.
Il potere endorfinico della corsa, per fortuna o purtroppo, ci da una tale carica e dipendenza, certamente come una droga positiva che, diventa di per se quasi un motivo di vita e quando le cose vanno male, ci si rifugia a maggior ragione in lei.
Questa può essere una cosa positiva, soprattutto come nel caso del triatleta di cui ho parlato nel post precedente ( salvato proprio fisicamente ),  quando però si parla di vita quotidiana, penso che il pericolo dell'arma a doppio taglio sia in agguato, perchè se per un banale motivo, quale ad esempio un infortunio o la mancanza di tempo per motivi lavorativi o familiari non ci si riesce ad allenare, il castello rischia davvero di vacillare se non crollare e, quelle belle sensazioni provate lungo tutti quei km, in realtà possono farci trovare davanti ad una realtà che non ci piaceva, ma messa da parte per la corsa stessa.
La corsa può sicuramnete renderci delle persone migliori, a patto che la  non sia l'unica cosa che ci fa stare bene, allora diventa tremendo.

lunedì 7 marzo 2011

FACILE DA FIGHETTI, MA LUI....

Corri per tornare a vivere"Andreas, da drogato a Ironman


BERLINO - Era tossicodipendente ed eroinomane dall'età di 15 anni, finiva spesso privo di sensi nelle toilettes delle stazioni, viveva in strada. Poi si è salvato grazie allo sport, è diventato un triatleta di successo. Prima il suo libro, "vom Junkie zum Ironman", da drogato ad atleta della corsa ironman, poi ora il film che ne ha tratto, "Lauf um dein Leben" (corri per salvare la tua vita), girato insieme al regista Fritjof Hohagen, ne hanno fatto l'ex drogato più famoso di Germania dopo Cristiana F., la protagonista di 'Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino'. Il protagonista di questa storia commovente e straordinaria si chiama Andreas Niedrig, oggi ha 40 anni. Continua a correre, e tiene seminari, corsi e iniziative pubbliche per insegnare ai giovani a non cadere preda delle droghe. La sua corsa per la vita continua. La storia di Andreas Niedrig scuote il pubblico tedesco, tanto che ieri la Sueddeutsche Zeitung, il quotidiano di qualità più diffuso, gli ha dedicato una pagina. "Ormai sono 'clean', pulito, da 19 anni", racconta Niedrig al collega Jochen Temsch del giornale di Monaco. La sua storia avrebbe potuto finire ben diversamente. Andreas è nato 40 anni fa a Oer-Erkenschwick, una città ai margini del grigio territorio della Ruhr, l'antico cuore industriale e carbonifero d'Europa. Da bambino aveva difficoltà a scuola, a 13 anni cominciò a fumare. Poi due anni dopo passò alle droghe pesanti: cocaina, speed, lsd, eroina. Cominciò il tunnel nell'inferno: chiuso nei bagni delle stazioni ferroviarie per iniettarsi la droga, veniva spesso trovato svenuto. Viveva in strada come un mendicante, soffriva di paranoie.

Una dura terapia lo ha salvato dalla tossicodipendenza, ma quando si trattò di tentare di cominciare una vita normale suo padre, agente di polizia, non credette in lui. Lo riteneva un incapace, non gli dette fiducia. Andreas frequentò corsi di avviamento professionale come meccanico ortopedico. Ma non gli bastava, voleva mostrare al padre e al mondo di potercela fare a rialzarsi in piedi. Cominciò ad allenarsi per il Triathlon. Sono prove durissime: 3,8 chilometrti di nuoto, poi 180 chilometri in bicicletta, poi di corsa il percorso della maratona, cioè 42 chilometri e 195 metri. Nei suoi tempi migliori da atleta Andreas realizzò un tempo di otto ore, tre minuti e 54 secondi. Fu una volta secondo e due volte terzo alla gara europea Ironman, una volta settimo a Ironman mondiale nelle Hawaii. Si era salvato, ma dedicandosi allo sport estremo - con a fianco l'appoggio affettuoso della moglie Sabine - si sentiva tagliato fuori dalla vita reale. Lo stress fisico lo ha costretto anche a dolorose operazioni: al piede sinistro gli manca un terzo della muscolatura, due viti al titanio tengono saldo il suo tallone d'Achille. Eppure una settimana fa ha corso la gara ironman in Sudafrica ed è arrivato nono. Otto anni fa pubblicò il libro. Se ne parlò - ma non tanto come lui avrebbe voluto. E soprattutto, le testate e i programmi tv sportivi lo ignorarono. Si accorsero di lui solo i giornali locali della sua regione, e da quegli articoli nacque l'idea del film. Girato insieme a Fritjof Hohagen e ora pronto: uscirà giovedì sugli schermi tedeschi. La notorietà ora è arrivata, Andreas vuole usarla per fare del bene. Non incassa un euro dei compensi dei suoi corsi, conferenze e seminari, attività per cui è prenotato fino al 2009: li devolve a iniziative per l'aiuto dei tossicodipendenti. Il suo sogno adesso è creare una fondazione per aiutare i ragazzi che affrontano i problemi combattuti da lui in gioventù. Lauf um dein Leben è anche un aiuto per loro: non un film sullo sport, ma piuttosto la storia drammatica di una vittima della droga che si salva con la sua forza di volontà. "Chi ha mai detto che la vita deve essere sempre facile? Non è questo il senso della vita", avverte.



....imperdibile per i triatleti e comunque per ogni appassionato di sport !!!

mercoledì 2 marzo 2011

MOH... ALMENO A1 ( NEL CASO DI VETRI, PIETRE E CACCHE..)

Un team di ricercatori negli Stati Uniti ha confrontato gli effetti del correre a piedi nudi o con moderne scarpe da corsa sull’anca, sul ginocchio e sulla caviglia, e ha concluso che l’uso delle scarpe comporta maggiore stress su queste articolazioni rispetto alla corsa a piedi nudi o anche camminare con scarpe col tacco alto.

Lo studio è stato condotto dal dr. D Casey Kerrigan, della JKM Technologies LLC, a Charlottesville, Virginia e colleghi dell’Università del Colorado e dell’Università della Virginia, ed è stato pubblicato sulla rivista PM & R:The journal of injury, function and rehabilitation.
Per lo studio, Kerrigan e colleghi hanno reclutato 68 giovani adulti sani (37 donne, 31 uomini), con nessuna storia di lesioni muscolo-scheletriche e che, regolarmente, facevano corse di almeno 15 miglia (24 km) a settimana con scarpe da corsa che sono generalmente disponibili nei negozi.
Hanno dato a ciascuno dei partecipanti un paio di scarpe da corsa che erano tra le più comuni, e senza alcuna particolare caratteristica. Hanno poi osservato i partecipanti correre con queste scarpe, e poi a piedi nudi, su una pedana mobile, con un sistema di analisi del movimento. I dati sono stati raccolti dopo un periodo di riscaldamento e mentre i corridori seguivano un ritmo comodo scelto individualmente.
Essi hanno osservato che, in confronto alla corsa a piedi nudi, correre con le scarpe da corsa ha portato a:

Aumento della torsione delle giunture a livello dell’anca, del ginocchio e della caviglia;

Aumento sproporzionato della torsione interna dell’anca e della flessione del ginocchio e de ginocchio varo;

In media questi aumenti di torsioni sono stati del 54% verso l’interno, del 36% flessione del ginocchio, e del 38% del ginocchio varo.

I ricercatori hanno concluso che, mentre le tipiche scarpe da corsa sostengono e proteggono i piedi abbastanza bene, al contempo stressano i fianchi, le ginocchia e le caviglie, e questo è probabilmente causato da un tacco elevato e dal materiale aggiuntivo sotto l’arco mediale.

Essi hanno inoltre osservato che il 36-38% degli incrementi delle torsioni delle articolazioni del ginocchio erano ancora maggiori di quelle osservate in precedenti ricerche basate sul passeggiare con scarpe con il tacco alto, le quali hanno mostrato un aumento del 20-26% della torsione delle articolazioni.

[Fonte: Medicalnewstoday]